psicologo

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L'emozione è probabilmente la dimensione psichica che maggiormente ha attirato

la nostra attenzione. Abbondanti sono

i riferimenti nell'uso del linguaggio corrente

e delle forme comunicative che associano elementi vitali a elementi emotivi. 

 

Le emozioni sono dei circuiti biologici

che si attivano nel sistema nervoso centrale innescati dal nostro status ormonale.

Le emozioni non fanno che aumentare

il livello di informazione in entrata nel nostro sistema vivente, che ci consente di rispondere, a seconda della sfumatura emozionale percepita, agli innumerevoli stimoli

che si presentano nella quotidianità

in maniera più funzionale. Rappresentano

una sorta di propellente con il quale affrontare le situazioni che sentiamo significative per noi, e che riconosciamo come significative proprio perché mettono in moto la dimensione emotiva, di qualunque sfumatura si tratti. 

Purtroppo non abbiamo saputo resistere nell'associare a questa che potremmo definire: la componente biologica dell'emozione, una componente culturale.

E così, prendendo spunto da quella che sarà la nostra prima protagonista, la paura

da emozione deputata più delle altre

a difendere la sopravvivenza, si è trasformata, in tutte le sue declinazioni, in emozione

che maggiormente ostacola il nostro movimento vitale, invischiandoci in una rete

di tensioni e resistenze.

 

 

Il laboratorio vuole concedere l'opportunità

di fare un viaggio esplorativo nelle emozioni, approfondendo entrambe le componenti

e puntando sulle caratteristiche della psicofotografia che contraddistingue la nostra proposta, vale a dire la traduzione

in immagine fotografica di una propria dimensione psichica attiva, nel pieno rispetto della disponibilità espressiva

di ogni partecipante.

 

Martedì 18 febbraio e 3 marzo sarà il turno della paura, per la quale vi diamo una piccola anticipazione:

 

«Dietro ogni paura si nasconde 

un nostro desiderio»